E’ di quattro giorni fa la lettera che il vicesindaco Arcuri ha fatto pervenire alla dirigenza di Zamparini chiudendo definitivamente le porte alla realizzazione del nuovo stadio del Palermo Calcio.
Cosa prevedeva il progetto? Come mai è stata rifiutata la proposta?
Lo stadio che Zamparini voleva realizzare, il cui progetto risale a circa sette anni fa, prevedeva l’abbattimento del velodromo e la realizzazione del nuovo stadio al suo posto. Lo stadio sarebbe costato 75.000.000€ e avrebbe avuto una capacità di 35.000 posti. Abbiamo chiesto maggiori dettagli al giornalista R. Immesi che ci ha descritto con dovizia tutti i particolari di questa vicenda.
Il patron Zamparini, per rendere l’operazione economicamente sostenibile,voleva anche costruire delle case con una variante urbanistica e potersele così rivendere.
Il problema è che la compensazione urbanistica nel frattempo è stata vietata per legge e Orlando, appena insediato, ha chiesto di evitare di costruire nuove case perché bisogna puntare a riqualificare l’esistente, anziché consumare nuovo verde.
Il sindaco e Zamparini sono arrivati così a un accordo: accantonare il vecchio progetto e presentarne uno nuovo che non preveda nuove case ma esercizi commerciali. Ad oggi il Comune aspetta ancora la presentazione del nuovo progetto.
Perché allora oggi è successo un casino? Il Comune ha inviato qualche giorno fa una lettera a Zamparini per dirgli ufficialmente (visto che non lo aveva ancora fatto con una nota scritta) che il progetto vecchio andava cassato e quindi aspettavano il nuovo. Praticamente l’ufficializzazione di quello che già si sapeva.
Da questo chiarimento, arriva anche il comunicato stampa del Comune di Palermo che sostanzialmente conferma i dettagli che ci ha fornito R. Immesi:
Nessuna chiusura alla realizzazione di un nuovo stadio da parte dell’Amministrazione, ma anzi un esplicito invito al confronto “che possa portare a condividere l’ipotesi di un nuovo stadio di calcio”.
E’ questo il senso integrale della lettera oggi riportata solo in parte dalla stampa, con la quale il vice sindaco, Emilio Arcuri, ha risposto ad un precedente carteggio avuto con la società U.S. Città di Palermo.
“L’Amministrazione comunale – sottolinea il sindaco – ha tutto l’interesse a che la città sia dotata di impiantistica sportiva adeguata alle aspettative delle nostre squadre di eccellenza e dei tifosi, che possono per altro essere volano di nuova economia e sviluppo”.
“Ci siamo purtroppo trovati – sottolinea l’assessore allo Sport, Cesare Lapiana – di fronte ad una proposta elaborata in un periodo in cui era diverso il contesto normativo e che per questo non può essere presa in considerazione, ma certamente resta, come già detto e ribadito più volte, l’interesse dell’Amministrazione ad avviare un dialogo con quanti vogliono investire per questa importante opera nella nostra città”.
Ma è davvero necessario un nuovo stadio? Ecco qualche dato sul Renzo Barbera:
Lo stadio comunale Renzo Barbera, noto anche con il vecchio nome de La Favorita, dall’omonimo parco in cui si trova, è il più grande stadio, nonché impianto sportivo, di Palermo.
Inaugurato il 24 gennaio del 1932, su progetto dell’architetto Giovan Battista Santangelo, ma completato nel 1948, è stato sottoposto a diverse ristrutturazioni, le più importanti delle quali nel 1984 e nel 1988. L’impianto è di proprietà del comune di Palermo e viene utilizzato, dalla sua inaugurazione, per gli incontri casalinghi della squadra di calcio del Palermo, a parte brevi periodi dovuti a ristrutturazioni.
L’impianto venne ristrutturato nel 1988 per essere utilizzato per ospitare tre incontri del gruppo F del campionato mondiale del 1990. Tra gli anni ottanta e gli anni novanta ha ospitato anche concerti, tra i più importanti quello di Frank Sinatra, l’apertura della tournée italiana dei Duran Duran e il concerto degli Spandau Ballet; tutti e tre svoltisi nel 1987.
Dal 2010 l’impianto può ospitare 36 349 spettatori su due anelli, di questi posti 5 934 sono coperti e 2 233 sono destinati alle tifoserie ospiti.
Da Settembre 2014, lo stadio viene interamente gestito gratuitamente dalla società del Palermo Calcio, che non paga più alcun canone al comune di Palermo a patto che realizzi alcuni interventi (numerosi già completati) per migliorare lo standard di sicurezza (ricordiamo che il Renzo Barbera è stato uno tra i primi impianti a dotarsi di tornelli all’ingresso), l’ospitalità e le condizioni strutturali dell’edificio.
Questo pasticcio tutto italiano si sarebbe potuto evitare con la semplice riduzione dei tempi burocratici che in Sicilia e Italia non finiscono mai. Infatti si sta parlando di un progetto risalente a sette anni fa.
Tutto questo è semplicemente vergognoso .
Negli ultimi due anni è mancato solo per Zamparini. Che invece di presentare un nuovo progetto, ha sempre indossato i panni della vittima. Mi chiedo, quali sono le reali intenzioni del Sig. Zamparini? Lo vuole o non lo vuole lo stadio? Perché viene il sospetto che, impossibilitato a realizzare il progetto originale, ci abbia ormai rinunciato, ma senza dirlo esplicitamente. E continua a usare l’argomento a soli fini “propagandistici”, senza alcuna reale intenzione.
@Huge,
in quanto imprenditore Zamparini voleva fare il businness con la realizzazione di edifici ad uso civile e questo ci sta, in fin dei conti i 75.000.000 erano finanziati da imprenditori privati e non dalla collettività.
Ora si mette un pò di traverso grazie alla burocrazia siciliana, ripeto sette anni sono troppi per qualunque progetto di sviluppo per una città.
Zamparini vuole realizzarlo allo zen per sfruttare la vicinanza con il centro commerciale conca d’oro, in modo tale che lo stadio oltre ad essere redditizio di suo…aumenti gli introiti del centro commerciale.
Ovviamente zamparini non è stupido,ed è assolutamente normale che un imprenditore che investe denaro voglia ottenere il massimo in termini di introiti.
Se per legge non è possibile realizzare questo progetto pazienza, ma non si può nemmeno pretendere che per la bella faccia nostra un imprenditore debba buttare i suoi soldi.
In pratica si dovrebbe abbattere il velodromo per avere un altro stadio di 35000 posti come quello della favorita.
Cosa ci guadagna Palermo? Nulla, perché in presenza del nuovo stadio, la favorita sarebbe abbandonata, come avviene per il velodromo.
La mia proposta è di continuare a utilizzare la favorita, che è sufficiente e affidare il velodromo alle società calcistiche dilettanti.
Nul
@ milicia88
Peccato che l’attuale stadio (Renzo Barbera) è fuorilegge e che amministrazione e beni ambientali fanno finta di niente per non scatenare il caos sportivo.
A seguito dei mondiali di calcio del 1990 lo stadio doveva essere smontato e riportato alle condizioni originali visto che l’impianto ricade dentro l’area del parco della favorita.
Per quanto riguarda il velodromo ti chiedo chi dovrebbe ristrutturarlo e soprattutto chi dovrebbe gestirlo ????? il comune ??????? suvvia siamo seri. E’ di oggi la notizia dell’ennesimo atto di vandalismo al campo di baseball in via dell’olimpo.
Ora è stato sanato comunque.
Zamparini non vuole lo stadio per la società calcistica. Se volesse dotare la società sportiva di una struttura tutta sua, farebbe pressing per la cessione della Favorita su Comune, Coni e Figc.
Come giustamente sottolineato da altri, la storia dello stadio è funzionale a tutt’altro genere di interessi, ovvero di ampliare le attività del Gruppo Zamparini nel settore Real Estate Residenziale. Il progetto infatti, prevede la realizzazione di un complesso immobiliare di “alto livello”. Del resto, non so a che stadio di avanzamento sia, ma il gruppo Zamparini vanta anhe il progetto dell’ “Albergo Nuovo”, che dovrebbe sorgere tra via Sampolo e via Puglisi.
In più, uno stadio nuovo che entra nel patrimonio della società calcistica, renderebbe più “vendibile” la società stessa.
E’ tutta una questione di soldi, niente di più. Non abboccate allo specchietto per le allodole dello “sviluppo” e del rilancio dell’economia. Fa bene il comune a rimanere fermo sulle sue posizioni: se vuole costruire un nuovo stadio lo costruisse pure al posto del velodromo, senza ulteriori cubature. State certi che, a queste condizioni, non lo costruirà mai, proprio perchè lui non vuole lo stadio.
Confermo che l’anello superiore non è a norma..
In particolare nella “gradinata”
Troppa pendenza.. poche uscite. .
Quando tutto lo stadio è già vuoto quella parte è piena di gente. .
Inoltre sempre l anello superiore è corrono da ruggine e varie parti di manufatti e laterizi sono usurati dal tempo..
In generale penso che non sapremo mai chi ha ragione… di una cosa sono certo..
Via Zamparini.. fine del calcio a livello di serie A e B..
Non ci sono alternative. . Inutile illudersi
preferisco un palermo in serie b gestito da gente in gamba che ama la città e non vuole fare solo affari.
Se veramente si vuol fare chiarezza sulla vicenda, diventa necessario essere precisi sui fondamenti del nuovo impianto legislativo in materia di realizzazione di nuovi impianti sportivi come uno stadio di calcio: la compensazione urbanistica nel frattempo è stata vietata per legge? Questa è una affermazione che non corrisponde affatto a ciò che la nuova legge prevede. La nuova legge, come novità che limita la compensazione economica per i nuovi stadi, esclude solo gli immobili a destinazione residenziale, stabilendo infatti che “il soggetto che intende realizzare l’intervento presenta al comune interessato uno studio di fattibilità, a valere quale progetto preliminare, …, e corredato di un piano economico-finanziario e dell’accordo con una o più associazioni o società sportive utilizzatrici in via prevalente. Lo studio di fattibilità non può prevedere altri tipi di intervento, salvo quelli strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto e al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa e concorrenti alla valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali ed economici e comunque con esclusione della realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale”
Significa che Zamparini, da disposto di legge, può presentare un nuovo progetto secondo cui, insieme allo stadio, intenda realizzare come compensazione economica, la costruzione di immobili inerenti alla funzionalità dell’impianto e concorrenti alla valorizzazione sociale, economica e occupazionale del territorio.
In soldoni: lo stadio rappresenta per entrambi i soggetti una grande occasione di possibile sinergia per far sì che insieme allo sport possa essere dato valore aggiunto al territorio cittadino per un possibile sviluppo nella direzione della ricettività turistica: è sufficiente permettere a Zamparini di costruire immobili e strutture ricettizie, affinchè lo stadio possa avere attrazione per nuovi flussi di visitatori soprattutto dall’estero, che portino nuovo lavoro e sviluppo.
Invece, al contrario di tutte queste possibilità, i due soggetti si stanno solo facendo i dispetti … Zamparini sembra non voler seguire l’iter legislativo (istanza dell’interessato in ordine allo studio di fattibilità per il nuovo progetto così redatto), l’Amministrazione Comunale se ne esce con la sperata che vieta “il consumo di nuovo suolo” dando così la netta impressione di voler chiudere qualsiasi possibilità di compensazione economica che invece è fondamentale per l’equilibrio economico-finanziario della nuova opera, così come prevede la legge.
sarebbe bello uno stadio alla bandita, davanti al mare. aiuterebbe la costa sud
Se il problema è il consumo di suolo, lasciamogli costruire lo stadio, nel rispetto della legge e chiediamo che realizzi parchi urbani attrezzati demolendo gli impianti inagibili e non a norma: Palasport e diamante , velodromo e stadio della favorita.